Plancton

Vi regalo un sogno. E nessuna speranza. Solo possibilità.

L’incertezza è una compagna permanente e inseparabile dell’esistenza umana. Ma ora, gli eventi casuali – cioè gli eventi imprevedibili, indeterminati o del tutto contingenti – sono stati promossi al grado di attributi primari della realtà e sua principale spiegazione. Così ci sentiamo più insicuri. Per di più, in balia di preoccupazioni e ansie vaghiamo smarriti in cerca di fortuna. Ciò è accaduto perché le lacune tra i nostri mezzi per agire, e la grandiosità dei compiti che siamo obbligati a gestire, sono divenute più evidenti. Oggi infatti, si pretende che siano donne e uomini singolarmente a cercare – e trovare – risposte a problemi creati socialmente. Siamo tutti “individui per decreto“, cui si ordina, presupponendo che ne siamo capaci, di orientare le nostre scelte. La maggior parte di noi, tuttavia, non possiede le risorse per innalzarsi al rango di  “individui di fatto”. La nostra impotenza, nel trovare soluzioni individuali a problemi socialmente prodotti, ha come risultato una progressiva perdita di autostima. Tutto questo si materializza in un continuo stato di incertezza, e segnatamente nell’incapacità di assumere il controllo della propria vita. Condizione non diversa da quella del plancton: battuto da onde di origine, ritmo, direzione e intensità sconosciute.

Allora che vita, mi dirai. Non certo questa lunga parodia di tacita rassegnazione. Quella che abita nei nostri sogni.

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