Se un’idea va in crisi da dove riparte? Riparte dall’inizio, cioè torna all’idea. Questo universo dentro un dettaglio è qualcosa che percepisco fortemente. Impone il proprio sguardo sul mondo, sulla contemporaneità e le vicende dell’oggi. Gli essere umani possono vivere uno slittamento tra ciò che desiderano e ciò di cui hanno bisogno. E questo slittamento non è necessariamente percepito. Perché magari ciò di cui quella persona ha bisogno non è qualcosa che desidera…
Trovo interessante confrontarsi sulle aspirazioni delle persone. Ritornare alle idee per recuperare una libertà d’azione. Amo pensare che i sogni possano sedersi a parlare tra di loro e aiutarsi a vicenda per realizzarsi. Non bisogna pensare alle ragioni che ci vogliono distogliere da un proposito. Facciamolo e basta. I limiti possono essere molto stimolanti nel momento in cui diventano una cornice in cui muoversi e quindi, anche un ostacolo da superare…
Il punto di arrivo del mio scrivere quotidiano è poco distante dal punto di partenza. Nello schema di presente, passato e futuro non applico una linearità. Guardo al tempo come si guarda l’elemento naturale delle quattro stagioni. E ci giungo disegnando un cerchio. Quest’ultimo è la rappresentazione di un insieme. Scegliere il sogno del giorno in fondo è combattere quotidianamente, per mettere a nudo problematiche collettive e sociali altrimenti invisibili. Il tempo non procede, il tempo si spende. Credo in una tendenza che possa trasformarsi da casuale a costante, e forse diventare un’avanguardia. Di sognatori…
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