Erit bacio.
Scorrono fulminei. Mordono le vene così da alterare ogni pensiero. Quando ti si appiccicano addosso, e stanno bene, non sei mai di qualcun altro. Prendono forma impalpabili intarsi, ben lontani da ogni logica. Prova dopo prova compongono allettanti relazioni che declinano dalla realtà. Invadono lo spazio dove ciò che conta non può essere contato. E ciò che non conosce domanda, può essere domandato…
Improvvisamente apro gli occhi e inizio a dubitare della rotondità della terra… Ogni tanto ti bacio, e poi mi ritrovo…
Cerco di rendere semplici le cose complicate e infilare il bacio nella mia testa. Sovversive relatività immaginarie impegnate in un atto di beltà e purezza. Assumo incongruenti forme, senza sapere dove conduca questa creazione. I baci sono equazioni che si risolvono con un grande senso di responsabilità. Mi parabola uno stato di confusione sinestetica a cui do un senso. Come per magia: uso la lingua senza che la lingua si renda conto di quello che le sto facendo fare. Non voglio capire ogni sorta di similitudine radicale e curiosa. Sentirti, e andare un passo oltre. Questo mi basta. Ora, ti bacio…
Il tuo contributo è fondamentale. Accogli questa parola. Sorveglia la dignità umana.
