Erit comprensione.
La realtà non è il presente. E’ la traduzione, del presente. L’impegno quotidiano è tra le pochissime cose che nobilitano l’esistenza umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po’ della solennità di una tragedia. Per comprendersi bisogna perdere la testa almeno in due, altrimenti è una decapitazione. Sulla soglia del pratico intuito che con-prende qualcosa e si unisce con essa.
Sono gli altri a riconoscerci e a determinare il nostro destino. Erit non è spazio individuale, ma universo collettivo. Ognuno di noi, trastullandosi nell’inganno del proprio io, non vale nulla. L’umano fraintende tutto ciò che è perfettamente semplice: bisogna darsi da fare, per essere. Nessuno ti regala niente. Tutto quello che abbiamo, ce lo siamo presi.
La creazione è ciò che si ritrova e non si ripete. Da questo insondabile equivoco, seguiranno le parole.
Il tuo contributo è fondamentale. Accogli questa parola. Sorveglia la dignità umana.