Vago per questa città maledetta dal denaro, dall’egoismo, dall’indifferenza. Città di latta e di vizi inconfessabili. Avvolta in una valle di sicurezza. Già, la città. La città si trova oltre questo campo di desolazione cui ci si è abituati. E’ dall’altra parte del muro. Al di là di questo confine costruito sopra una terra calda di rimpianti. Lì, ala sinistra, guarda. Un orizzonte, nel tuo orizzonte, cerca l’orizzonte. Mentre evapora il punto trasportato dalle bolle del caso. E, sotto bianco manto, appare lo spazio formato per l’infinito: … L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme… (continua)
