Sopra un quotidiano calpestato, malmenato dalle intemperie e dall’indifferenza, si vede levarsi il giorno. Una scintilla fluttua nel chiarore del mattino. Sprizza desideri fuori dal rassegnato disagio a cui ci si è abituati. Perfora il grigiore della superficie. Dopo qualche ora prendi una rosa, chiamala canto, e dispiegala sull’ala dell’orizzonte
