Erit poesia.
Hai ragione. Prendere una carta di credito (per chi ce l’ha) e compilare tutti i campi obbligatori previsti, per fare cosa?… per acquistare un sogno? E’ una scelta difficile, sobria, scoraggiante. Molto meglio un altro caffè…
La gratuità è un posto comodo, per chi legge. Ma è un tratto senza significato, nei confronti di chi scrive. Il rispetto implica il riconoscimento del diritto di vivere, e ciò avviene quando l’una e l’altra parte sanno esserci, l’una per l’altra. Solo dove non ci sono porzioni, nasce l’intero…
La logica è solo un modo di vedere la realtà. Non è l’unico. Ce n’è un altro, si chiama poesia. Vanno usati entrambi. Mi piacerebbe provare un minimo di imbarazzo, senza avere la presunzione di considerarmi un capolavoro. Senza immaginazione la vita non funziona, almeno per me. La morte riporta al principio di realtà chi crede eterna la propria esistenza. Sai cosa sconcerta? Volgersi attorno e vedere la morte che vive. E la vita che muore…
Erit è alle prese con l’egoistica fame di sopravvivenza. Ma non si infrangerà sullo scoglio della disperata e desolata ragione. Sceglie, ancora una volta, la continuità della fatica quotidiana, il coraggio, l’impegno per riprodursi. Lo sforzo di ergersi signori e padroni della propria vita. In tutti i posti concepibili, ed in quelli inconcepibili. Sempre. Con te, o senza di te. Nella rivoluzione dell’essere, l’evoluzione dell’essere. “Forse sarebbe il caso di…”. E allora fallo. Felici di essere insieme senza dirci nemmeno una parola…
Il tuo contributo è fondamentale. Accogli questa parola. Sorveglia la dignità umana
