Se la parola è una forma di rapporto immaginario con il “mondo delle idee”, ieri ho rivisitato il famoso “mito della caverna” della Repubblica di Platone. L’umanità nella caverna che osserva immagini nella convinzione che si tratti dell’unica realtà. Compito della filosofia è quello di organizzare la possibilità di uscire dalla caverna, e di sfuggire alla dittatura delle immagini.
Per Platone le immagini sono una falsa realtà. Non per me. Il mio pensiero è parola. La sua immagine è utopia. L’immagine è un’illusione che dichiara di essere un’illusione. E’ un nuovo rapporto con il reale stesso. Siamo in una situazione completamente diversa da quella del prigioniero nella caverna, convinto che le immagini siano l’unica forma del reale. Le parole esistono non per sostituirsi al reale. Ma per dire qualcosa di nuovo sul reale stesso. Non c’è una contraddizione tra filosofia e immagini. Al contrario, l’immagine è oggi una condizione della filosofia. Una forma di pensiero che è creazione e orizzonte dell’attività politica. Non possiamo parlare agli altri senza avere un qualche rapporto con l’utopia…
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