In questo mese di agosto, miei cari fantasmi, cavalcheremo a bardosso. Siete contenti? Da quando abito questi sogni non so più a quale piacere donarmi. Venga esso da uno sguardo, o da qualche fantasia, oppure da quella smania di divertirsi che mi accavalla le cosce ogni due sorrisi. Sentire, sentirsi e affondare in questo peccato carnale. Forse, anche questo è desiderio. Viene dal profondo dell’attesa. Cresce accanto al paradiso. E vi confesso che è assolutamente incantevole spendersi con movimenti lenti attorno a questa spaccatura disseminata di licenze. Essere a monte di questa danza audace, eccessiva, appiccicato addosso a questo organo di comando erettile che si appassiona alla lingua scritta. Mi dono all’ultima onda, quella che mi supera e travolge. Le mie mani sul suo ventre. Sulla sua pelle la rugiada dell’ultima luna…
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