Se società significa questo: sostituire al reale una finzione ideale, avere una vista menomata, procedere lentamente al buio, scorgere nel buio la sagoma di un monumento alla vittoria e alla sconfitta ammassato in un angolo…
Un formicaio infuriato che lucida i suoi mocassini tirandosi dietro la corteccia d’un pensiero, un paio di balle di fieno rimaste in piedi a fissare il muro, un pollaio di stelle affamate…
L’elementare schema classico, che assume le sembianze della denegata giustizia. La quadratura del cerchio, inadeguata a comprendere la diversa dimensione nella quale ormai si collocano la persona e i suoi diritti…
E poi una parlata stretta, recalcitrante, che si rifugia nelle tradizionali categorie privatistiche e scortica le parole dividendole in pezzetti. I significati gettati alla rinfusa sul ciglio…
Un branco di conformisti in bramosa attesa di iniziare la caccia. Un ordine simile ad un accampamento in cui passare la notte senza preoccuparsi del domani…
Se società significa questo, meglio voltarsi dall’altra parte…
