Sulla giornata appena trascorsa: più libri più liberi, Fiera nazionale della piccola e media editoria. Sono qui, ai piedi della Nuvola, nel quartiere Eur di Roma in buona compagnia. Noto la prima cosa: alla biglietteria del centro congressi i comuni mortali pagano 12 euro (il biglietto intero scende a 10 acquistandolo online)…
Il guaio di molta gente è che confonde la cultura con la vita da radical chic. Non ci siamo. Istintivamente, non vorrei più entrare. È un’idea di cultura, temo, cui restano aggrappati i sognatori, i bambini (dai 6 anni in su pagano 7 euro), e i poveri. Mi iscrivo in tutte e tre le categorie…
Coscienza critica e cuore pulsante: il sapere ha tanta vita addosso da poter essere alla mano e alla portata di tutti. Faccio le mie rimostranze all’affiatata compagnia. Se tu non entri, mi rispondono, facciamo la stessa cosa anche noi. Decido di entrare, per rendermi conto. Perché da dentro si capisce meglio cosa facciamo e che cosa siamo…
All’ingresso trovo un nutrito gruppo di espositori. Faccio una passeggiata fra gli Stand. Più che una rassegna di libri sembra un’allegra lista, un ritrovo di amici, una vera e propria famiglia ormai diventata automatica, un posto non naturale ma artificiale di pennivendoli alla Bruno Vespa (pochissime le eccezioni) determinato dal gioco autoreferenziale del mercato…
Salgo al piano superiore dove si susseguono eventi e incontri pubblici. C’è Elly Schlein che risponde alle domande di un noto giornalista. Mi fermo, la ascolto parlare, e la sento determinata, appassionata, serena. Nessun selfie da postare sui social. Solo un’ottima notizia per l’astratta sinistra italiana e la democrazia…
Sul giorno che è cominciato: resto dell’idea che il problema del nostro Belpaese non sia quello dei cambiamenti al vertice, ma quello delle poco solide basi. Mi auguro, almeno nel caso del PD, di essere smentito, e che Elly Schlein diventi la nuova segretaria…
Lascio la parola e mi lascio condurre dal vento del mattino. Buon Peccato Originale alle lettrici e ai lettori di eritArt…