Sissignore, per ora la chiameremo solidarietà. Perché le parole che molti umani adoperano non sono più parole, ma un modo attraverso il quale i benpensanti mettono la coscienza a posto…
Domenica sorge alla luce di questa interlocuzione, lavora per ciò che non esiste, lontano dalla logica maniera di tenere sempre ogni cosa in sospeso, di rinviare a domani…
Un giorno se ne andrà a violare la disciplina, cancellare, riscrivere, correggere e ricominciare. Lontano dalla solita approssimazione di sempre, il solito fondo di doppiezza, il solito tentativo di far quadrare tutto…
Avrà questa gioia e questo potere, di continuare ad avere fiducia in quello che sente, non in quello che pensa. Ha una tale riserva di giustizia da poter nutrire un’intera generazione di rivolte…