Non passa giorno che quando chinano il capo sono tutti pervasi dalla sensazione di fare il loro dovere. Non dobbiamo piegarci al gusto dei tempi, erit…
Amaramente oppressi dagli affanni soddisfano il loro lussuoso debole per le maniere forti. Si lambiccano il cervello per fare mezzo passo, poi se ne vanno a bivaccare negli uffici laterali della speranza e ci chiedono di adeguarci…
E perché dovremmo farlo? Per adattarci a questo “mercato del lavoro” osceno, per dare una mano alla forza cieca della finanza venendo per giunta sottopagati, o per difendere a spada tratta i signori del profitto che stanno devastando il mondo?…
Avere tutto ben presente, ma calarsi le braghe di fronte alla lotteria-istantanea-del-presente, è per molti aspetti più inquietante delle vuote metafore neoliberiste. L’ambiente altoborghese piace, ai poveracci…
Guardano il film di una vita vista al centro di una prospettiva distorta, i loro occhi rilucono come quelli di una società raggomitolata tutta su se stessa, rassegnata alla solita ipocrita partecipazione che rovina l’esistenza agli innocenti…
Su, dai, non dirne più. Fatti abbracciare…