Al termine dell’esecuzione si rimane improvvisamente al buio. Il teatro è colpito da un improvviso black-out elettrico. Sul proscenio, da lì a poco, arrivano molte persone appartenenti alle maestranze teatrali, tra cui sono riconoscibili costumiste in camice da lavoro, macchinisti con bretelle e camicie colorate…
Nello sconcerto del momento costoro prima si raccolgono insieme, quasi per assecondare un bisogno naturale di vicinanza e protezione reciproca. Poi, riacquistata una sufficiente sicurezza in se stessi, si dividono in piccoli gruppi per scambiarsi a bassa voce le poche informazioni disponibili…
Nel giorno della memoria erit, siamo al buio fino al collo, c’è molto da fare. La catastrofe aveva praticato dei fori nella mente umana. Ci aveva agganciato tanti uomini che si univano in una fascia da braccio, e a ogni anello della catena aveva appeso una madonna ariana….
Anziché il silenzio bruciava le parole, pare fosse un rimedio contro l’oblio. In mezzo al Passato Prossimo campeggia la scritta Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi). La Shoah che veniva a farti visita. In un certo senso, lo ammetto, l’argomento è un po’ piccante…
Piccole tessere metalliche venivano inserite in una pinza attraverso la quale veniva perforata l’epidermide. Ai buchi della ferita aperta seguiva l’apposizione dell’inchiostro che, per assorbimento, penetrava nello strato sottocutaneo…
Poi si era tatuato sull’avambraccio sinistro, dato che la tecnica con gli stampi risultava poco pratica e molto impegnativa, usando un ago arroventato, un simbolo di sterminio: il campo di Auschwitz-Birkenau…
Il Presente è di salute cagionevole. Soffre di amnesia sporadica, un vero mistero per la storia; di fitte revisioniste tali da rendergli il ricordo una tortura, nonostante fior di documentazioni e ciambelle di salvataggio monografiche per lo studio proprio non riesce a fare tesoro dell’esperienza vissuta…
Ha una nebbiosa reminiscenza come se avesse imprigionata una lacuna in una morsa; di interruzioni silenziose dovute al profitto o al consumo. É ben lungi da coltivare un rapporto consapevole con la propria Memoria, come dovrebbe essere d’uso nei paesi civili…
Una giornata quindi, spazio vuoto creato dalla mancanza di ciò che dovrebbe occuparla, che al minimo segno di approfondimento batte al petto i suoi pugni e che, peggio ancora, va orgogliosa del molto che dimentica… sì o no, erit?…
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