Quella liberazione non fu soltanto contro gli invasori di fuori. Fu liberazione contro gli oppressori, contro gli invasori di dentro: la tentazione di essere parte di un mondo che apparentemente funziona…
Vincere una normalità sconcia, fatta di corruzione, corrosione morale, sorda e sotterranea disgregazione civile; pura esercitazione retorica di infinita ipocrisia, senza l’ombra di coraggio e di indipendenza morale…
Scardinare la diffusa illegalità socialmente accettata da una società brutalmente egoista. Questo quotidiano retto da quell’appiccicosa abitudine a un diritto che viene tolto, più che un diritto, una dimensione, un universo, uno spazio della mente. La sfida è con noi stessi…
Buon 25 Aprile, ai Partigiani