Oggi e Domani, stufi di veder sfilare le nuvole, prendono a russare a basso volume…
Non vedere il cielo, ma riprodurre il rumore dell’acqua in una fontana verde e azzurra, nel cemento, nella falsità e nella luce al neon. Nella generale alterazione delle coscienze, il presente è come un palcoscenico rimasto sospeso nel vuoto. Uno stato di cose che le apparenze fanno ritenere immutabile, cultore della vita sana e bella, fratello famelico di sé stesso. Una manifestazione collettiva che mette sempre un tornaconto davanti a gentilezza e gratitudine, che addestra ogni individuo all’esercizio incondizionato della futilità, che volta le spalle al sole, che abbandona le proprie radici. Oggi e Domani si adeguano ad esso in vista soltanto della propria possibilità di sopravvivere…
Stai Calmo amico mio, narra in lungo e in largo le sue gesta diplomatiche…
Quando scrivo è un pezzo della mia esistenza che regalo, o abbandono, dipende. Non nutro alcuna aspettativa. Il contenuto esce fuori dalla mente fluido, rapito da una creatività che arriva fino al punto dove sono capace di fermarmi. Rileggo. Raggiungo il passato, l’equilibrio presente, e raramente, il breve attimo di immobilità futura. Il bianco e il nero convivono bene. La parola trova il suo posto nell’aria mentre l’aria prende il suo posto nella parola. E cospirano insieme…