La durezza di un corpo coincide con la durezza delle sue parti. In quelle più piccole e nascoste la mente, come per incanto, sparge stelle e rumore. Domenica sposta la notte e spiazza il pensiero…
Impressa nel suo sguardo l’emozione di una lunga assenza. I brividi che le scorrono sulla pelle liberano l’anima. E la involano oltre la pesantezza della carne…
Va di sillaba in sillaba, di vocale in dittongo a metter radici. Le unisce con l’amore che facciamo fra due silenzi. Non è stanca. Può fornicare ancora per secoli mentre adorna i sordidi tabù freudiani…
Un giorno della settimana non dovrebbe prenderlo in quel posto. Allora girarsi di schiena diventa un verso poetico. E inginocchiarsi un processo creativo…
Lungo il fiume delle natiche si contrae una regione di spazio che mi cerca e mi fa segno di entrare. Un campo gravitazionale così intenso che ogni stereotipo che scivola da quelle parti viene non solo attratto, ma anche catturato…
Non è un’allieva. Non sono un discepolo. Danza sul pelo del culo. Subisce influenze, esercita un suo diritto e dileggia il potere. Domenica è un atto unico. Che volta le spalle a Freud…