Domenica in via di sviluppo d’ordinario resta riservata, a tratti ostile, inadatta alle culture industriali. Non si sa da che parte prenderla né come scoprirla. Le è balenata in testa una struttura differenziata involta in un corpo mobile di corto volo…
Non bella, ma divaricata sulla coincidenza utile per comprendere il diverso valore dei gesti. Eccomi qua, mi volevi?… Trasformare le vie del lavoro in strade asfaltate appariva un’operazione coerente per essere al passo coi tempi. Non si capiva che se ne tradiva la storia, se ne spegneva la bellezza, se ne impoveriva l’umanità…
Aveva impiegato secoli di lotte per trasformarsi in un’occupazione dignitosa, cercando di rendere sempre più capillare la diffusione dei diritti e la civiltà dei rapporti. Ma poi, nel giro di pochi decenni, dominata dal consumo e dal profitto, ha iniziato e in gran parte coperto il percorso contrario…
Scusa se ti interrompo erit, volevo dirti un paio di cose. Non lontano dalla casa esposta a mezzogiorno, c’è una curiosità. È innocente. Non è sola. Appartiene a tutte le parole strappate dal silenzio. Non sa nemmeno di cosa parla, e dice la verità senza nessuna precauzione…
Il presente mi fa passare la poesia. Il mio mestiere è scrivere. Uno specchio danza. La lotta di classe è nata su questa terra violata. Non faccio politica. Mi occupo solo di cose che non vedo. Denaro e giustizia. Il resto non esiste…
Per Domenica il silenzio è una terra, la parola un sentiero. C’è un pensiero annodato intorno al sole. Si raccontano storie. Non asfaltate a regola d’arte. E non lontano dalla casa esposta a mezzogiorno, c’è una curiosità…