Càpita. Vedo il futuro nitidamente, come se lo avessi già alle spalle. Si tratta di una lettura di un breve periodo, da trascorrere in modo veloce e confuso come il paesaggio visto da un veicolo in corsa…
Un moto di farneticante e arbitraria ragione formato da una moltitudine di propensioni in parte manifeste, in parte latenti, osservando la funzionale interpretazione in modalità “a distanza”…
Isolando al di fuori di un testo un concetto di senso compiuto, un quadro di riferimento teorico variamente interpretabile, una frase astratta e libera da legami con il tempo, lo spazio, le persone…
Fissando nella mente un enunciato come eccezione all’indifferenziato e indifferente, e come spazio rappresentativo di un mondo intero: quello che mi piace del giorno il nascere di tutti come “liberi ed eguali”…
Càpita…
