Un ospedale spoglio. Una finestrella sul soffitto. La pietra è umida. La città ha freddo. Si è avvolta su se stessa e si è stretta al muro. Gli occhi chiusi. Le labbra si muovono appena…
Ai suoi piedi, luoghi desolati. Un recinto quotidiano costruito sopra tanti egoismi. Fallimenti rimessi insieme. E una terra calpestata, malmenata da quelli che credono che la felicità sia dentro un sacco e che il sacco sia sepolto nel verziere. E il verziere una favola raccontata dalla televisione…
Per Gaza. E per coloro che trovano soddisfazione in quel che il corpo sceglie prima della ragione…