Il bisogno di rinascere

C’è ancora uno spazio pubblico in cui collocare l’impegno per la trasformazione? La parola è ancora uno strumento di rinnovamento, o è soltanto composizione di interessi individuali all’interno di una società complessa?

Si affacciano bisogni di nuova libertà che incontrano resistenze di ogni tipo. Che patiscono perché recintati, che si spengono perché mercificati. Ci sono individui, battaglie, valori, che non trovano lo spazio per esprimersi. Le impossibilità e l’inimmaginabile possono essere una parte importante di questa espressione perché sono una parte importante del mondo…

Oggi che Sognare è diventato un diritto di pochi, che anche il sorriso si è fatto più amaro e non si accorda con il ghigno di una società che mette il bavaglio a tante umanissime passioni. Proprio oggi, si deve tentare. Anche per sorridere, anche per pensare. Ho deciso di provarci, ma non per reducismo. Piuttosto è una nostalgia del futuro quella che vive nella mia parola “innocente”. Mi colloco fuori dagli “Scacchi e Tarocchi” di una violenta chiromanzia sociale, che vuole le persone integrate o disintegrate…

Fuori dal labirinto della complessità sociale c’è, palpita, cresce una domanda di senso. Sta a me, anche a me, raccogliere questo invito. I ricordi si dissolvono con il tempo, ma l’utopia rimane, come fonte di ispirazione e di fiducia per sostenere ogni passo in avanti verso un rapporto più cosciente tra l’umano e la realtà…

Sì, sento il “bisogno di rinascere” in questo remoto universo. Affinché questa parola possa per contrasto brillare anche laddove il Superman vittorioso ha diffuso a piene mani i suoi valori: quelli della forza, dell’egoismo e dell’indifferenza…

Le jardin reste ouvert pour ceux qui l’ont aimé

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